viernes, 20 de marzo de 2020

ESAME PLIDA B1/B2 - LEGGERE - SAN LUIS

B1 - LEGGERE  (30 minuti) 

Prima parte (14 punti)

Leggete il brano seguente, tratto da Weekend. A Tavola di Gianfranco Vissani, in Il Venerdì di «Repubblica» (6 febbraio 2004, p. 122) e rispondete alle domande della sezione successiva.

Cari cannoli, a Carnevale siete fritti
Ripieni di ricotta e canditi, sono tipici di queste feste. Ma attenti a come li cuocete.

Oggi i cannoli siciliani si trovano e si apprezzano durante tutto l’anno, ma nella società contadina, in cui i dolci scandivano i periodi delle feste, erano tipici del Carnevale. Come dice il nome, per prepararli si avvolge la pasta intorno allo stampo cilindrico, una sorta di canna, poi si frigge e infine si farcisce con un ripieno a base di ricotta e canditi. Dunque, per la buona riuscita dei cannoli, va usato l’accorgimento valido per ogni tipo di frittura: l’elemento da friggere deve essere ben freddo in modo che lo scarto di temperatura con l’olio caldo renda la frittura fragrante e leggera. Inoltre il tempo di cottura deve essere molto breve: la pasta è sottile, perciò è sufficiente una rapida immersione nell’olio. Per preparare il ripieno setacciare la ricotta, aggiungere lo zucchero a velo e i canditi spezzettati ed amalgamate il composto. Per preparare la pasta mescolate la farina con lo zucchero, aggiungete il sale, incorporate lo strutto, i tuorli, il Marsala e aggiungete del vino bianco quanto basta per ottenere un impasto dalla consistenza soda. Lavorate finché la pasta non diventa ben liscia, lasciate riposare in frigorifero per almeno un’ora poi stendete una sfoglia dello spessore di tre millimetri. Tagliate dei quadrati di tre centimetri di lato, avvolgeteli intorno all’apposito stampo cilindrico per cannoli sovrapponendo due angoli opposti e bagnandoli con un po’ d’acqua per farli attaccare bene. Lasciate riposare in frigorifero per almeno mezz’ora poi friggete in olio caldo. Lasciate intiepidire, sfilate i cannoli dallo stampo, lasciate raffreddare completamente, farcite con il ripieno e guarnite con ciliegie candite e pistacchi.

SEZIONE DOMANDE

Leggete le seguenti affermazioni riferite al testo e segnate con una crocetta nell’apposito quadratino solo le 7 affermazioni corrette: per ogni risposta in più vengono calcolati due punti in meno nella valutazione dell’esercizio.

1.  Nella società contadina i dolci si preparavano in ogni giorno dell’anno.

2.  Nella società contadina i cannoli erano preparati in occasione del Carnevale.

3.  Il nome dei cannoli fa riferimento al modo di prepararli.

4.  Per ottenere un’ottima frittura bisogna raffreddare sempre le cose da friggere.

5.  Il raffreddamento della pasta da friggere è necessario solo per la preparazione dei cannoli.

6.  La differenza di temperatura fra la pasta e l’olio bollente fa riuscire bene la frittura.

7.  La pasta dei cannoli deve friggere a lungo per cuocere bene.

8.  Nella preparazione della pasta lo strutto, i tuorli, e il Marsala vanno mescolati a parte.

9.  Il vino bianco va aggiunto fino a quando l’impasto non raggiunge una consistenza soda.

10.  Bisogna lasciare la pasta dei cannoli in frigorifero per non più di mezz’ora.

11.  Un po’ d’acqua fa aderire meglio i cannoli allo stampo.

12.  Un po’ d’acqua aiuta a tagliare bene la pasta dei cannoli.

13.  I cannoli si possono togliere dagli stampi anche quando sono caldi.

14.  I cannoli vanno riempiti quando sono freddi.


Seconda parte (16 punti)

Leggete il foglio di informazioni relative alla spedizione di pacchi distribuito dalle Poste Italiane. Completate le affermazioni della sezione successiva scegliendo una delle tre possibilità. Dovete segnare 8 risposte in totale: ogni risposta in più vale due punti in meno.

Paccocelere internazionale.

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SEZIONE DOMANDE

1. Con il servizio Paccocelere Internazionale è possibile inviare all’estero:
a)  un pacco che pesa almeno 30 kg.
b)  un pacco che pesa 28 kg.
c)  un pacco che pesa 40 kg.

2. La lettera di vettura:
a)  si deve acquistare negli uffici postali.
b)  non costa nulla.
c)  non è sempre necessaria.

3. Il destinatario:
a)  riceve il pacco direttamente a casa sua.
b)  deve ritirare il pacco presso l’ufficio postale della sua città.
c) può ricevere il pacco in ogni giorno della settimana.

4. I tempi medi di consegna previsti:
a)  non comprendono il giorno in cui il pacco è stato spedito.
b)  comprendono il giorno in cui il pacco è stato spedito.
c)  sono validi per tutte le località del mondo.  

5. Le procedure doganali:
a)  assicurano il rispetto dei tempi di consegna.
b)  possono rallentare i tempi di consegna.
c)  a volte non sono rispettate.

6. Sul sito internet www.poste.it è possibile conoscere:
a)  i tempi esatti di consegna solo per alcune destinazioni.
b)  solo i tempi esatti di consegna per tutte le destinazioni.
c)  il costo del servizio e i tempi di consegna per tutte le destinazioni.

7. Il codice stampato sulla lettera di vettura:
a)  indica l’indirizzo della spedizione.
b)  è stampato sulla lettera se si chiama il Numero Verde.
c)  consente di sapere in ogni momento a che punto è la propria spedizione.

8. Il servizio di assicurazione:
a)  è facoltativo.
b)  è obbligatorio.
c)  è possibile per tutte le destinazioni.



B2 - LEGGERE (30 minuti)

Prima parte (16 punti)

Leggete il brano seguente di Daniele Cernilli, tratto dal «Gambero Rosso» (marzo 2004, p. 103) e confrontatelo con le affermazioni riportate nella sezione successiva. Segnate con una crocetta soltanto le otto affermazioni vere: ogni risposta in più vale due punti in meno.

Tutti dicono Nero d’Avola

Il Nero d’Avola è il vino del momento. Fa tendenza, è di moda, viene richiesto da molti, anche da chi non è necessariamente un esperto di vini. È un fenomeno incredibile, e se solo entraste in un wine bar ve ne rendereste conto facilmente. Se ne sentono dire di tutti i colori, ma quello che piace, a mio avviso, è soprattutto il nome. Come è accaduto in passato per il Pinot Grigio, come accade oggi anche per il Morellino. Nomi legati ai colori, e che si ricordano con facilità. Non sempre si associano a un sapore preciso o a un territorio. Però entrano nell’orecchio e non deludono chi sceglie quei vini. Il passo successivo sarà quello dell’inflazione e della speculazione. Molti produttori, spesso non certo affidabili, si getteranno come falchi sul business e cominceranno ad inondare il mercato con vini di scarsa qualità e di basso prezzo. Chi sa di economia conosce la legge di Gresham, quella che sostiene che la moneta cattiva scaccia quella buona. Ecco, nel vino può accadere la stessa cosa, e già si affacciano sul mercato dei Nero d’Avola che non sono quelli di Morgante, di Planeta, di Cusumano o di Firriato, che producono signori vini con quel vitigno. Sono Nero d’Avola purchessia, acquistati presso semisconosciute cantine cooperative a quattro soldi, e messi in vendita con etichette improbabili. È facile prevedere che tra poco la moda ne distruggerà la qualità e l’appetibilità. Un suicidio annunciato, quindi, anche perché i produttori siciliani più bravi non riescono a mettere dei paletti, non riescono a difendersi con disciplinari seri e controlli, visto che la massima parte dei rossi da Nero d’Avola sono dei semplici Igt, con regole di produzione quasi alla portata di tutti. Però qualcosa sembra muoversi. La denominazione Monreale è una delle etichette che si stanno realizzando e che contribuiranno a fare dei migliori Nero d’Avola qualcosa di più che di rossi che derivano da un vitigno che presenta, peraltro, più di 150 varietà diverse, andando a costituire una delle più vaste e variegate famiglie vinicole italiane. Perché non sarà il fatto di chiamarsi Nero d’Avola a salvare il Nero d’Avola. Sarà l’appartenenza a un territorio specifico, il fatto di essere non replicabile altrove e di poter essere difeso dalle leggi e dalla lungimiranza dei migliori produttori. Le alternative potrebbero essere pessimi Nero d’Avola in Australia o in California. Perché i vitigni non sono marchi registrabili, non sono denominazioni di origine, si possono piantare in molti luoghi e mantengono il loro nome. Le vigne, le località, i climi, invece no. E se non impareremo bene questa lezione, difendere le specificità dei nostri vini sarà sempre più difficile.

SEZIONE DOMANDE

1.  Il Nero d’Avola sta riscuotendo un notevole successo.

2.  Il Nero d’Avola è un vino molto apprezzato solo dagli esperti di vino.

3.  Molto spesso nei wine bar si ordina il Nero d’Avola chiamandolo con un altro nome.

4.  Sembra che il Nero d’Avola debba il suo successo anche al suo nome.

5.  I vini che hanno nomi di colori non sempre hanno un sapore ben definito.

6.  Molti bevitori non conoscono la provenienza geografica dei vini.

7.  L’alto gradimento del Nero d’Avola fa sì che si mettano sul mercato molti vini dallo stesso nome ma di cattiva qualità.

8.  Molti produttori toglieranno dal mercato i vini di scarsa qualità.

9.  La legge economica di Gresham illustra bene quello che sta accadendo al Nero   d’Avola.

10.  I Nero d’Avola di Morgante, Planeta, Cusimano e Firriato sono di scarsa         qualità.

11.  Il successo del Nero d’Avola probabilmente sarà rovinato dai cattivi Neri d’Avola messi sul mercato.

12.  I produttori più prestigiosi riescono a isolare bene i propri vini separandoli da quelli di scarsa qualità.

13.  Le regole di produzione del Nero d’Avola sono molto severe.

14.  La denominazione Monreale per il Nero d’Avola serve per evidenziare l’alta qualità del vino.

15.  Il vino Nero d’Avola è così particolare perché si ottiene mischiando 150 tipi di uva diverse.

16.  I tipi di uva che vanno sotto il nome di Nero d’Avola sono molto diversi fra loro.


Seconda parte (14 punti)

Leggete il brano seguente tratto da Ponte Milvio, nell’opuscolo turistico Il Tevere e i suoi ponti (Collana Minimamaxima, Comune di Roma, 2004, p. 1). Completate le affermazioni della sezione successiva scegliendo una delle tre possibilità. Dovete segnare 7 risposte in totale: ogni risposta in più vale due punti in meno.

Ponte Milvio

Detto anche “Mollo” per la sua elasticità, fu costruito nel 109 a. C. da Marco Emilio Scauro censore sui resti di uno preesistente, già detto Milvio dalla gens Molvia. Situato alla confluenza delle vie consolari Flaminia, Cassia, Clodia, e Veientana, ebbe, soprattutto, un ruolo strategico: il torrione posto a difesa del ponte testimonia la sua importanza. Nella Roma repubblicana, nelle sue vicinanze ebbe luogo lo scontro fra le truppe di Catullo e Pompeo, così come, secoli dopo (312 d. C.), l’esercito di Costantino si scontrò, a Saxa Rubra, con quello di Massenzio (che, sconfitto, cadde nel fiume ed annegò). Una battaglia che doveva segnare il trionfo definitivo del Cristianesimo. Restaurato più volte nell’arco dei secoli, vide una trasformazione basilare da parte del Valadier (nel 1805) che eliminò i due ponti levatoi in legno, ne completò le arcate in muratura e diede al torrione d’ingresso la forma ad arco. Semidistrutto dai Garibaldini per ritardare l’avanzata francese nel 1849, fu nuovamente restaurato da Pio IX per opera di Francesco Azzurri. Dal 1951 è adibito al solo traffico pedonale.

1. Ponte Milvio:
a)  sorge dove già era un altro ponte.
b)  non aveva funzioni militari.
c)  è distante dalle vie consolari.

2. Le truppe di Catullo e Pompeo:
a)  si affrontarono nei pressi di ponte Milvio.
b)  si riconciliarono nei pressi di ponte Milvio.
c)  combatterono contro l’esercito di Costantino.

3. Massenzio:
a)  vinse lo scontro.
b)  scappò via fiume.
c)  morì affogato.

4. La battaglia fra Costantino e Massenzio:
a)  impedì la diffusione del Cristianesimo.
b)  servì alla diffusione del Cristianesimo.
c)  fu un duro colpo per il Cristianesimo.

5. Gli interventi del Valadier:
a)  furono solo superficiali.
b)  riguardarono solo le basi del ponte.
c)  cambiarono molto l’aspetto del ponte.

6. I Garibaldini:
a)  distrussero completamente il ponte.
b)  provocarono gravi danni al ponte.
c)  danneggiarono il ponte per favorire i francesi.

7. Dal 1951:
a)  è proibito passeggiare sul ponte.
b)  sul ponte si può solo passeggiare.
c)  il ponte è aperto alle automobili.

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